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Cronaca

A soli 15 anni viene accoltellato alle spalle: “Aggredito per una lite in cui non c’entrava”

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”Dolore, rabbia e paura” sono i sentimenti che esprime Rita I., sorella maggiore del 15enne accoltellato nel pomeriggio di ieri, lunedì 3 maggio, a Gragnano, in provincia di Napoli, da sei minorenni che volevano ”punirlo”‘ per una precedente lite.

Come riporta l’Ansa, i responsabili del ”raid” sono stati individuati nella notte e denunciati, mentre il 15enne è in attesa di eseguire il tampone anti-Covid, prima di passare nel reparto di Chirurgia dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove è stato trasportato dal padre subito dopo il ferimento.

Mio fratello ha subito una ferita seria all’altezza del polmone, che è stato sfiorato e il coltello gli ha provocato un buco nella pleura dal quale esce aria. Soffre molto ma soprattutto è molto scosso per quanto accaduto. Io non capisco che razza di persone sono quelli che lo hanno aggredito. Lui era solo e lo hanno preso alle spalle, perché sanno che lui pratica la boxe e avrebbe saputo difendersi. Lo hanno aggredito in sei e persino con un’arma, per una lite in cui lui non c’entrava niente, perché ci stanno raccontando che l’ obiettivo era il suo migliore amico al quale sono arrivate anche minacce di morte nei confronti della fidanzata e del papà” ha affermato Rita.

Mio fratello si è sentito solo, impotente, circondato. Sembra di raccontare una scena da film invece è questa la realtà di tutti i giorni. Non è possibile che non si possa uscire di casa e dover temere di subire un’aggressione alle spalle da qualcuno con cui non hai nulla a che vedere” ha affermato la sorella del ragazzo, raggiunta al telefono dall’Ansa.

Le minacce ricevute dall’amico del 15enne, prima dell’aggressione, sarebbero state inviate mediante un’applicazione sul telefonino che non lascia traccia e giunge anonima.

Caserta

Si lancia sotto l’auto per sfuggire alle forze dell’ordine: rimane incastrato

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Un uomo, di origini ucraine, in evidente stato di ebbrezza, ha cercato di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine lanciandosi sotto un’auto in transito col tentativo di darsi alla chetichella. E’ accaduto nella serata di ieri in via Acquaviva, in quel di Caserta.

Grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, l’uomo è stato disincastrato dalla Pegeout 208 nera, che si trovava a passare in quel momento, e trasportato in ospedale.
Non è in pericolo di vita: tragedia solo sfiorata.

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Castel Volturno

Castel Volturno (Ce), quindicenne muore in piscina al compleanno dell’amica

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Un ragazzo, originario di Capua, quindicenne, è morto mentre era in una piscina di Castel Volturno.
Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un malore improvviso.
La vittima era con una comitiva di coetanei a festeggiare il compleanno di una compagna.   
La tragedia è avvenuta al condominio “Fontana Bleu”, in Via Del Mare a Castel Volturno.

I soccorritori, una volta giunti sul posto, hanno constatato il decesso del giovane.

I carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, guidati dal Colonnello Bandelli, hanno avviato le indagini sul caso.

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Aversa

Aversa, mazzette per i permessi: tornano liberi ex dirigente, imprenditore e 3 tecnici 

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La maxi inchiesta condotta dalla Procura di Napoli Nord, sui permessi a costruire ad Aversa, vede una chiara svolta per alcuni degli indagati.
Il tribunale del riesame ha revocato la misura cautelare nei confronti dell’ex dirigente comunale Raffaele Serpico, assistito dall’avvocato Michele Dulvi Corcione che è riuscito – grazie al suo lavoro encomiabile – a far tornare in libertà il suo assistito.
Liberi anche l’imprenditore Yari Cecere, Anna Cavaliere, Donatello Diana e Alfonso Pisanelli.
Non sussisterebbero gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei sopraccitati, secondo i giudici partenopei ai quali è stata impugnata l’ordinanza di custodia cautelare ordinata dal gip Donata Di Sarno.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. All’epoca dei fatti, sarebbero state elargite delle mazzette per alterare i progetti e favorire costruzioni con aumenti di volumetrie superiori al 35%, il limite consentito dal ‘piano casa’ della Regione Campania.

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